Ifel, il futuro delle Città metropolitane è con i Comuni

L’Italia ha bisogno di solide istituzioni di governo locale. Un’esigenza ancora più forte nel Mezzogiorno dove il peso relativo delle aree urbane è maggiore che nel resto del Paese. La dimensione metropolitana deve essere l’ambito istituzionale dedicato alla programmazione condivisa e alla cooperazione intercomunale. La città metropolitana è un’istituzione al servizio delle aree urbana e della loro vocazione a generare processi di sviluppo territoriale ancora più ampi”. Così Pierciro Galeone, direttore di IFEL, Fondazione dell’Anci, ha inaugurato i lavori del convegno tenutosi al Senato “Per il Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli”. “E’ questa l’occasione per ribadire la necessità di dare un assetto stabile alle Città metropolitane. La più giovane istituzione politica italiana ha avuto una partenza ostacolata dalla legislazione della crisi che ha subito indebolito i suoi bilanci e la dotazione di personale. Definirne l’identità attraverso funzioni chiare e un sistema di finanziamento adeguato e stabile sono esigenze fondamentali”.

L’incontro, a cui hanno partecipato parlamentari, esperti del settore, rappresentanti istituzionali della Città Metropolitana di Napoli, ha posto l’attenzione su diversi temi legati alle Città metropolitane ed ha avviato una riflessione sulla diversità a seconda della conformazione geografica, del quadro economico e sociale dei territori dell’area.

L’incontro, a cui hanno partecipato parlamentari, esperti del settore, rappresentanti istituzionali della Città Metropolitana di Napoli, ha posto l’attenzione su diversi temi legati alle Città metropolitane ed ha avviato una riflessione sulla diversità a seconda della conformazione geografica, del quadro economico e sociale dei territori dell’area.

L’attenzione dell’Anci – ho tenuto a precisare nel mio intervento – nei confronti delle Città metropolitane, dotata di un Coordinamento specifico, è volta al potenziamento di un confronto con il governo affinché vi sia una riforma definitiva che darà finalmente alle 14 città metropolitane un quadro chiaro e semplificato delle procedure volte a migliorare le istituzioni nell’interesse dei cittadini”.

“L’istituzione – ho concluso – di soggetti amministrativi nuovi come le Città Metropolitane, a differenza di quanto invece è accaduto negli anni settanta per le Regioni, purtroppo è avvenuto in un momento di forte crisi economica che ha mortificato i Comuni con tagli importanti alle risorse in quadro di risanamento dei conti pubblici. E’ ora necessario potenziare il ruolo di tutti i sindaci dell’area consentendo al primo cittadino metropolitano, non eletto direttamente, di svolgere un ruolo di coordinatore effettivo dei suoi colleghi sul territorio ma soprattutto è indispensabile chiarire quali risorse debbano essere assegnate in base alle funzioni in un contesto importante come il regionalismo differenziato imminente che porterà modifiche indispensabili all’assetto dei territori da amministrare”.

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