Il partenariato pubblico-privato per rilanciare il welfare

Le innovazioni sociali sono nuove idee (beni, servizi, modelli) che simultaneamente incontrano bisogni sociali (più efficacemente delle alternative) e creano nuove relazioni e collaborazioni”.

La scarsità di risorse finanziarie e l’emergenza di nuovi bisogni sociali hanno indotto una crisi del tradizionale sistema di welfare basato sulla erogazione pubblica diretta. La Fondazione Ifel, di cui sono presidente, ha dedicato la scorsa settimana un webinar all’argomento, analizzando come soluzione alternativa, un nuovo partenariato pubblico-privato. Il territorio è il luogo ideale per costruire nuove reti di redistribuzione di servizi di protezione sociale.

Il tessuto sociale e demografico, infatti, ha profondamente trasformato la società negli ultimi 50 anni. L’allungamento della vita media ha determinato l’invecchiamento della popolazione e il mondo del lavoro – diventato più precario – ha reso vulnerabili alcuni gruppi sociali e in alcuni casi, con la tecnologia, obsolescente il capitale umano. Le politiche sociali non possono non tenerne conto.

Un nuovo welfare può ricomporre la frattura fra dimensione economica e sociale, guardando a nuove dinamiche di Social Innovation in cui Interazione, innovazione e collaborazione diventano elementi principali.

Il partenariato pubblico-privato si presenta quindi come un abilitatore di processi di innovazione sociale e consente a idee e progetti dal basso di emergere, grazie all’incontro di risorse pubbliche e private proporzionate alla logica del “payment by results”.

In questo modo, la misurabilità dell’impatto sociale generato e la sostenibilità economica e sociale di ciascun progetto consentono di abbandonare il tradizionale modello di innovazione sociale e di attivare, in favore dell’adozione di finanze d’impatto sociale.

Vuoi ricevere le nostre news prima che vengano pubblicate?
Iscriviti alla nostra newsletter.
Newsletter

Copyright@2017 Guido Castelli | All Rights Reserved