Un luogo per seppellire gli animali da affezione

Non è una moda. E’ il riconoscimento di una sensibilità che tocca trasversalmente giovani e meno giovani, anziani soli e famiglie numerose: chi non ama un animale domestico è …un po’ animale.

Scherzi a parte, si tratta di una cosa seria. Si stima che siano almeno 60 milioni i “pet” che vivono nelle famiglie italiane, come parte integrante del nucleo. Cani (7 milioni) e gatti (7,5 milioni) soprattutto, ma anche conigli, agnellini (Silvio Berlusconi fu ritratto in occasione della scorsa Pasqua in una immagine che fece scalpore, nella foto), uccellini, pesci, persino rettili e anfibi di piccole dimensioni.

Amministrare la cosa pubblica vuol dire anche mettersi in sintonia con la realtà: il 92% delle persone ritiene di non poter più vivere senza animali d’affezione. I servizi da offrire ai cittadini non sono solo quelli essenziali o quelli tradizionali. Ci sono nuove esigenze da non trascurare. E sarebbe sbagliato chiedersi perché dedicarsi a questioni che sembrano meno “urgenti”: la vita delle nostre famiglie e delle nostre comunità non è fatta solo di urgenze.

Ma di nuove quotidianità. Anche per questo ho voluto avviare nella città che amministro, l’iter che porterà alla definizione di un cimitero degli animali da affezione. Quanti cittadini invece di conferire i resti dei loro “compagni di vita” per la cremazione vorrebbero poterli seppellire. Magari non avendo a disposizione spazi adeguati e non contravvenendo alle regole igienico-sanitarie. Oggi è possibile destinare uno spazio comunale per un vero “cimitero degli animali d’affezione”.

Lo faremo ad Ascoli, abbiamo approvato il regolamento. Sono sicuro che si tratta di una iniziativa che dovremo condividere con tante altre città.

Vuoi ricevere le nostre news prima che vengano pubblicate?
Iscriviti alla nostra newsletter.
Newsletter

Copyright@2017 Guido Castelli | All Rights Reserved